Romanzo di Leone Tolstoj, pubblicato nel 1877. Tra le
molteplici vicende che vi si intrecciano, spicca la storia di Anna, sposa del
vecchio e ricchissimo funzionario di Stato Karenin dal quale ha avuto un figlio,
ma innamorata del mondano Vronskij, brillante e superficiale ufficiale dello
zar. I due amanti fuggono insieme in Italia, ma la felicità è
breve e la noia e la nostalgia richiamano i due fuggitivi nel loro Paese. Poi la
noia si converte in stanchezza, e quindi in indifferenza e cupa disperazione.
Infine la donna, ritenendo fallita tutta la propria esistenza, rinunzia a
un'amara, inutile vita, gettandosi sotto le ruote di un treno. Il romanzo, che
mostra una grande acutezza di indagine psicologica, al di là della
vicenda principale, assume i contorni di un grande quadro di vita contemporanea
di quella società russa la cui analisi era alla base delle preoccupazioni
artistiche, sociali e morali dello scrittore. Attorno al nucleo centrale ruotano
personaggi di statura non inferiore ai protagonisti come il vecchio principe
Cherbolzky, Dolly, il gaudente principe Daria, l'alcoolizzato Nikolaj,
nonché il sognatore Levin e la dolce Kitty il cui amore puro e sereno si
contrappone volutamente alla tormentata passione di Anna e Vronskij.